Il paziente inglese (1996)

Ciao tutti miei cari! 🙂 Forse mi avevate data per dispersa… mi ero data per dispersa anch’io 😀 Nulla è perduto però sono di nuovo qui prontissima a proporvi un film emozionante e travolgente! Quello che ho scelto oggi è un vero e proprio capolavoro, uno dei film più belli e premiati nella storia del cinema. “Il paziente inglese” non è tratto da una storia vera (per fortuna oserei dire) nonostante alcuni suoi personaggi siano realmente esistiti, ma non temete… la sua visione merita fino alla fine.

TRAMA

La storia è ambientata nel periodo che si accinge alla fine della Seconda Guerra Mondiale e narra del Conte ungherese László Almásy, rimasto sfigurato e in fin di vita a causa di un incidente aereo nel deserto. A prendersi cura di lui è la dolce infermiera canadese Hana che avendo appena perso il fidanzato in guerra e la sua più cara amica decide di separarsi dal corpo militare, in continuo spostamento in Italia. Si stabiliscono così in un convento abbandonato dove Haha può accudire al meglio il suo gravissimo paziente e qui i due iniziano a conoscersi meglio. La donna rilegge a voce il libro di Erodoto tanto caro allo sconosciuto, ed egli comincia a ricordare il suo passato, prima ancora che la guerra avesse inizio. Al centro dei suoi ricordi c’è Katharine, affascinante e colta donna sposata di cui egli era perdutamente innamorato. Ben presto li raggiungono una spia canadese di nome Caravaggio e l’artificiere indiano Kip, mentre l’intrigante mistero del paziente inglese viene svelato poco per volta…

CONSIDERAZIONI PERSONALI

Al cast abbiamo l’eccellente attore Ralph Fiennes che ha interpretato Lord Voldemort in Harry Potter e poi l’intrigante Juliette Binoche, attrice protagonista nel particolare “Chocolat” (entrambi inoltre recitarono insieme “Cime tempestose”!). Ritroviamo anche il noto Willem Dafoe, il famigerato cattivo di “Spiderman”. Posso dire senza ombra di dubbio che hanno avuto tutti un’interpretazione fantastica, sorprendente quanto siano riusciti a trasmettere le loro emozioni in ogni momento, con totale autenticità. Non riservo gli stessi apprezzamenti per Kristin Scott Thomas che non mi ha conquistata così tanto, attrice del conosciutissimo “L’uomo che sussurrava ai cavalli”.

Adoro come viene raccontata questa storia, con una continua e ben ponderata oscillazione tra il presente del nostro protagonista ed il suo passato. Mi piace anche come ogni singolo ricordo riemerga tramite un collegamento e non in modo casuale. Curioso che solo verso la fine del film, ma non alla fine effettiva, si senta la voce narrante del protagonista  mentre vengono mostrate scene del passato.

Mi è piaciuto molto anche come la vita del paziente non sia l’unica effettivamente curata all’interno della storia. E’ stato lasciato molto spazio alla vita e ai sentimenti della sua fedele infermiera, all’uomo di cui si è invaghita e anche al loro ospite nella casa di campagna.

Le ambientazioni sono suggestive e molto realistiche, così come determinati particolari della storia che sono stati curati con un’attenzione che personalmente apprezzo molto. Ne è un esempio quando viene mostrata il monastero abbandonato, dove Hana deve ingegnarsi e sgobbare parecchio per renderla vivibile e poter sopravvivere.

I soundtrack sono piacevoli, in tema con il periodo storico, o con la località in cui si stanno svolgendo le scene o con la situazione, ma la scelta è sempre azzeccata e riesce a trasmettere più di quanto si immagini.

In conclusione consiglio calorosamente questo film un pelo lento, ma non affatto noioso, ricco di vicende, intrighi e dettagli da cogliere. Un film davvero traboccante di passione, affetto, devozione, forza e dolore che merita attenzione e saprà ripagarvi colmandovi il cuore di sentimento.

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